Assunzione giovani, incentivi anche se il rapporto precedente è stato riqualificato
L'azienda che, in buona fede, ha assunto un lavoratore il cui rapporto di lavoro presso il precedente datore di lavoro è stato oggetto di riqualificazione, a seguito di accertamento ispettivo, non rischia di dover restituire l'esonero contributivo di cui ha beneficiato.
Il 2023 ha visto confermare due esoneri contribuitivi molto importanti per il mondo giovanile, quello riguardante giovani under 36 e under 30 che non erano mai stati assunti a tempo indeterminato nella loro carriera lavorativa.
Può un datore di lavoro fruire dell’esonero contributivo pur venendo meno uno dei requisiti legittimanti la spettanza degli esoneri? Vale a dire l’assenza di precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel caso in cui il giovane abbia avuto un rapporto di lavoro riqualificato?
Con un recente messaggio, l’INPS ha risposto di sì, perché alla data di assunzione incentivata il datore di lavoro riteneva in buona fede che il lavoratore fosse legittimo destinatario dell’agevolazione.
Nella fattispecie della riqualificazione e solo per questa, il datore di lavoro che ha assunto in buona fede può legittimamente fruire degli esoneri contributivi dei giovani e non sarà tenuto, per il successivo accertamento dell’esistenza di un rapporto di lavoro riqualificato presso diverso datore di lavoro, alla restituzione dell’agevolazione né al pagamento delle eventuali sanzioni.
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