Imprese umbre, ricerca personale sempre più difficile

S’aggrava ancora la difficoltà delle imprese umbre a reperire il personale: a luglio, su 3mila 168 assunzioni che non è possibile effettuare, in ben 2mila 254 casi ciò avviene perché non si sono proprio trovati candidati, mentre sono 644 le assunzioni scoperte per “inadeguata preparazione dei candidati”.
29 Luglio 2024 STAMPA

A luglio 2024, in Umbria, sono 2mila 254 le assunzioni programmate dalle imprese per le quali le aziende dichiarano di non trovare proprio candidati, mentre ammontano a 644 le assunzioni scoperte per “inadeguata preparazione dei candidati” (dei restanti 270 avviamenti che restano scoperti le motivazioni di tale mancata copertura sono le più varie).

In tutto, a luglio le assunzioni che le imprese umbre indicano come “di difficile reperimento” sono il 55,1% di quelle complessive, vale a dire 3mila 168 su 5mila 750.

Insomma, nonostante il rallentamento economico si faccia sentire pesantemente sugli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese (a luglio -13,3% in Italia e -26,3% in Umbria; nel trimestre luglio-settembre -10,6% in Italia e -20,9% in Umbria), cresce il problema delle assunzioni considerate dagli imprenditori di difficile reperimento.

L’Umbria si conferma tra le regioni in cui questo problema è più pesante: se, infatti, a luglio 2024 in Italia è di difficile reperimento il 48,4% delle assunzioni delle imprese, in Umbria tale quota è ben superiore, come detto il 55,1%. E la quota degli avviamenti a causa della mancanza di candidati è ben il 39,2% delle assunzioni totale programmate dalle imprese nella regione.

Il quado lo fornisce il Report mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, con i dati che si basano su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale: ben 110mila le aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.

Il rallentamento economico fa sentire i suoi effetti sugli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese. Il Centro è la circoscrizione che accusa il calo più vistoso, a luglio l’Umbria registra la flessione più forte d’Italia, mentre nel trimestre luglio-settembre il calo maggiore è previsto nelle Marche

A luglio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, la media nazionale vede le assunzioni programmate dalle imprese scendere del 13,3%, con la perdita di 77mila 730 avviamenti al lavoro. La circoscrizione più colpita è il Centro (-19,9%), con l’Umbria che realizza la peggior performance (-26,3%, da 7mila 800 avviamenti a luglio 2023 a 5mila 750 a luglio 2024, -2050 assunzioni). Nel Centro, subito dietro l’Umbria ci sono le Marche (-25,6%), quindi la Toscana (-22,5%) e il Lazio (-15,2%).

Quanto al trimestre luglio-settembre 2024, lo scenario è un po’ meno fosco, ma comunque pesante: la media nazionale segna -10,6% e il Centro -17,2%. A registrare il maggior calo in Italia questa volta sono le Marche (-22%), seguite dall’Umbria (-20,9%), dove le imprese hanno programmato 15mila 870 avviamenti al lavoro, 4mila 200 in meno rispetto ai 20mila 070 avviamenti dello stesso trimestre 2023.

In Umbria a luglio 3mila 168 assunzioni non coperte (il 55,1% del totale). Di queste, in 2mila 254 casi non si trovano proprio candidati.

Le prime dieci professioni per difficoltà di reperimento del personale nella regione

Queste le prime dieci professioni in cui, nella regione, si registrano le percentuali più elevate di difficoltà di reperimento del personale in relazione alle assunzioni programmate: operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (resta scoperto l’87,7% degli avviamenti al lavoro programmati dalle aziende); fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (85,9%); specialisti nelle scienze della vita (84,2%); operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (80,2%); tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (78%); fabbri ferrai costruttori di utensili (77,8%); tecnici della salute (76,1%); ingegneri (73,5%); operai macchine automatiche e semiaut. per lavoraz. metalliche e prod. minerali (72,7%); operatori della cura estetica (72%).


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