Umbria, boom di imprese e lavoratori stranieri
I risultati del report Unioncamere - Anpal dal titolo “Lavoratori immigrati – I fabbisogni professionali e formativi” e dell’indagine Unioncamere-Infocamere sulle imprese di stranieri.
In Umbria è immigrato il 19,9% del personale delle aziende, mentre tale percentuale nel 2018 era il 13%.
Quanto alle imprese di stranieri, nella regione ce ne sono (7mila 230 in provincia di Perugia e 2mila316 in quella di Terni), rappresentando il 10,5% del totale delle imprese (la media nazionale è 11%). La nazionalità degli imprenditori stranieri e i settori di attività.
Boom di assunzioni di lavoratori immigrati in Umbria, come del resto in Italia, soprattutto nel Centro-Nord: nel 2018 le imprese della regione hanno programmato ingressi di personale immigrato per il 13% circa delle assunzioni totali, mentre tale percentuale nel 2023 è salita al 19,9%, leggermente superiore al 19,2% della media nazionale e sopra il 18,4% del Centro. Nel Centro, la regione è quella che presenta il valore più alto. E nel 2024 in Umbria la percentuale va ben oltre il 20%, attestandosi in quattro mesi su sette (febbraio, marzo, aprile e giugno) al 22%, in due al 20% (maggio e luglio) e in un mese al 19% (gennaio).
Le imprese umbre avviano al lavoro oltre una persona immigrata ogni cinque assunzioni
In pratica, le imprese umbre ormai avviano al lavoro oltre una persona immigrata ogni cinque assunzioni. In valori assoluti ciò vuol dire che, nel 2023, le assunzioni programmate dalle imprese di persone straniere sono state 12mila 900. Un fenomeno che riguarda tutte le regioni del Paese (ma nel Mezzogiorno è molto meno forte), basti pensare che, complessivamente, l’incremento di assunzioni programmate di personale immigrato è stato addirittura del 68,6% tra 2019 e 2023 (con picchi nel 2022 e 2023), anche se tale fenomeno è da inquadrare all’interno di un ormai consolidato aumento globale della domanda delle imprese.
Per percentuale di avviamenti al lavoro di immigrati sul totale delle assunzioni programmate dalle imprese l’Umbria è l’ottava regione. In testa ci sono Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna: il 21,6% dei nuovi ingressi in Lombardia si prevede essere di personale immigrato, così come il 21,5% in Veneto e il 21,2% in Emilia-Romagna. Il quarto posto, con una quota del 20,7%, è occupato dal Trentino-Alto Adige, mentre il Lazio scivola a metà graduatoria con un’incidenza del 17,9.
In Umbria aumentano le imprese di stranieri, anche se l’Italia fa leggermente meglio
Quanto alle aziende, al 31 marzo 2024 le imprese straniere in Umbria ammontano a 9mila 546 (7mila 230 in provincia di Perugia e 2mila316 in quella di Terni), il 10,5% del totale delle imprese (in allineamento con la quota di stranieri sul totale dei residenti umbri). L’Italia fa leggermente meglio, con le imprese di stranieri all’11% del totale, un punto sopra la percentuale di persone stranieri sul totale dei residenti nel Paese (10%).
Rispetto a cinque anni fa le imprese straniere sono cresciute del 10%, surclassando l’andamento percentuale delle aziende con titolari italiani (-3%).
Sul fronte della nazionalità degli imprenditori stranieri, nella regione in testa ci sono Romania, quindi - in ordine decrescente - Albania, Marocco, Cina, Svizzera, Francia, Nigeria, Germania, Macedonia, Pakistan.
I settori di attività delle imprese straniere
In provincia di Perugia i settori di attività delle imprese straniere sono, nell’ordine, commercio (2mila 752), costruzioni (1.932), servizi (1.415), industria (635), agricoltura (496). In provincia di Terni in testa il commercio (901 aziende), quindi costruzioni (626), servizi (548), agricoltura (161) e industria (80).
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